LEONARDO ACERBI
Iconiche vetture come le 356 e le immortali 911, straordinari successi nelle grandi corse Endurance di un tempo, ma anche grandi campioni e geniali tecnici. Questi gli ingradienti principali di Porsche.The golden years, volume che ripercorre lintera storia della mitica Casa di Stoccarda, dai primi passi mossi dal suo fondatore Ferdinand sino al 1998 (anno della scomparsa del figlio Ferry) - anche attraverso le spettacolari immagini sin ora del tutto inedite del fotografo Franco Villani. La Porsche 356 con carrozzeria chiusa e aperta è il modello che nel 1948 inaugura ufficialmente il catalogo della celebre Casa di Stoccarda. In quei difficili anni di ricostruzione, lIng. Ferdinand Porsche, artefice della vettura (e fondatore del Marchio) è già unindiscussa autorità nel campo dellautomobile per aver progettato, la Volkswagen Maggiolino, lauto del popolo, voluta da Adolf Hitler sul finire degli anni Trenta. Le Porsche 356 sono figlie legittime del Maggiolino e non impiegano troppo tempo per incontrare il favore del pubblico: sono vetture di impronta sportiva, ma si possono usare senza difficoltà nella vita di tutti i giorni. Questo è il vero DNA Porsche che trova altre conferme con il lancio della 901, o meglio, della 911, apparsa nel 1963, un modello che si tramuta ben presto in un successo planetario, in unautomobile capace di attraversare il tempo mantenendo intatto il proprio fascino sino ai nostri giorni. Ma il nome Porsche evoca anche innumerevoli vittorie conquistate nelle leggendarie gare di durata, come la 24 Ore di Le Mans o la Targa Florio, nel Campionato del Mondo rally o nei grandi raid africani come la Parigi-Dakar, ma anche in Formula 1, in veste di fornitore di motori per la McLaren nei primi anni Ottanta.